Seguici su:
Cerca

Commemorazione civile dei Ss Martiri di Otranto

Dettagli della notizia

Otranto in questi giorni festeggia i suoi Santi Martiri patroni della citt con una serie di celebrazioni civili e religiose Il 13 agosto come tradizione vuole il giorno dedicato a

Data:

14 Agosto 2019

Tempo di lettura:

Descrizione

Otranto in questi giorni festeggia i suoi Santi Martiri patroni della citt con una serie di celebrazioni civili e religiose Il 13 agosto come tradizione vuole il giorno dedicato alla Commemorazione civile dell eccidio di Otranto Alle 19 45 di ieri le autorit civili e militari si sono date appuntamento presso il Palazzo Comunale e in corteo precedute dalla banda e dal gonfalone cittadino si sono recate al Seminario dove ad attenderle c era l Arcivescovo Mons Donato Negro Sempre in corteo le autorit tutte con in testa il primo cittadino hanno raggiunto il Piazzale degli Eroi Il Sindaco Pierpaolo Cariddi ha salutato i presenti e ha letto il suo intervento Eccellenza Reverendissima Autorit religiose civili e militari cari Concittadini Graditi Ospiti Eccoci tutti insieme come ogni 13 agosto in questa piazza aperta sul nostro mare per onorare ed onorarci dei nostri amatissimi Eroi e Santi Questi giorni di festa che chiamano la nostra comunit a raccogliersi nel Loro ricordo conservano una grande importanza pur se lontani temporalmente dai drammatici eventi del 1480 Ci consentono infatti di continuare a specchiarci nelle gesta eroiche dei nostri predecessori Costretti prima a difendersi per proteggere la libert dei loro cari e della loro citt seppero poi sopraffatti dal numerosissimo esercito ottomano affermare a costo della vita quel patrimonio di Fede cristiana che da sempre aveva informato lo spirito del popolo otrantino Per questo da una vicenda cos tragica e intensamente emotiva da un sacrificio collettivo di straordinaria forza d animo da un gesto d amore puro per il proprio Dio e per la propria Terra germogli da subito il culto dei Santi Martiri Furono gi gli stessi soldati aragonesi giunti ad Otranto al comando di Alfonso d Aragona per partecipare alla guerra di liberazione a riconoscere Eroismo e Santit nelle azioni gloriose di quegli uomini Nel 1482 a due anni dall eccidio allontanato il Turco dalla citt gli otrantini chiesero al Re di costruire una cappella per conservare i resti sacri degli 800 un luogo fisico a futura memoria destinato a tramandare nei secoli l orgoglio dell appartenenza ad una stirpe generosa coraggiosa e forte Otranto fino a quel momento aveva rivestito un ruolo rilevante e di primaria importanza negli scambi economici culturali religiosi tra i tanti popoli in navigazione nel Mediterraneo tessendo legami soprattutto tra Oriente ed Occidente Citt -porto sin dalla notte dei tempi era stata crocevia di genti dalla preistoria al medioevo senza soluzione di continuit Ma improvvisamente senza poterlo minimamente immaginare tutto cambi in quell estate del 1480 Il mare che aveva unito genti port distruzione e morte Si scrisse qui una delle pagine pi tragiche della storia che pi di ogni altra vicenda fin con il caratterizzare l identit della nostra gente Una esperienza drammatica di Morte collettiva con le uccisioni in battaglia e le decapitazioni sul Colle che si tramut per da subito per miracolo in un potente inno alla Vita Forza della Fede fin col sovvertire totalmente le intenzioni dell oppressore che attraverso l eccidio reso ancor pi brutale e disumano avrebbe voluto generare terrore e disorientamento per continuare a conquistare altre terre e sottomettere altri uomini Ma gli invasori non avevano fatto i conti con lo spirito dei Giusti degli uomini semplici ma animati da grandi ideali da grandi valori in grado di comprendere pur nella tragicit degli eventi che una vita senza la propria Terra senza libert senza il proprio Dio non avrebbe avuto pi senso A quegli uomini la scelta del Martirio fu subito chiara Non vi era altra strada da percorrere dignit e Fede in Cristo non consentivano scorciatoie Solo la rinuncia alla vita terrena avrebbe consentito loro di continuare a vivere La resistenza e il sacrificio degli otrantini assumono ancora pi valore se si analizzano nel contesto storico in cui avvennero alla fine di un 400 che se da un lato gi faceva germogliare i semi del nostro Rinascimento dall altro portava ancora con s molti retaggi del medioevo A Oriente c era Maometto II che progettava di conquistare l Italia e voleva Otranto come testa di ponte per il passaggio nella nostra penisola per raggiungere Roma e colpire al cuore la cristianit In Italia invece un puzzle di principati regni e piccoli stati combattevano tra loro per invidia e rivalit indebolendo la difesa dei confini ed esponendo il fianco all espansione ottomana Otranto fu l agnello sacrificale di queste contese e di questi litigi La sconfitta subita dai nostri semplici pescatori agricoltori artigiani per nulla aiutati da truppe organizzate da solide mura da una artiglieria adeguata consent a tutti di comprendere la gravit degli eventi e di correre ai ripari C da dire che simili governanti se non ci fosse stato un amore immenso per Dio e per la propria Patria a motivare gli otrantini non avrebbero meritato quella eroica resistenza Per questo Otranto stata considerata un primo esempio di popolo che si ribella alla inefficienza dei capi e che solo senza aiuti non si arrende ma sacrifica tutto per la difesa della libert e della Fede Una posizione questa che uomini abituati a rispettare ordini pi che a prendere decisioni seppero assumere senza esitazione sin dalla prima comparsa sull orizzonte marino delle numerosissime vele turche E trascorso pi di mezzo millennio ma quegli eventi continuano ad essere sempre molto vivi in noi Continuano a fornirci lo strumento per una giusta lettura del presente per riuscire a capirne le dinamiche nascoste che lo influenzano Oggi l Italia vive un contesto totalmente diverso d allora Ci siamo lasciati le guerre alle spalle fortunatamente ma la storia ci insegna che anche ci che accade dall altra parte del mondo pu avere conseguenze nel nostro quotidiano Ecco perch necessario alimentare il ricordo Se molte delle situazioni problematiche che oggi affrontiamo riuscissimo a leggerle alla luce di ci che gi avvenuto in passato forse assumerebbero una diversa dimensione Il pensiero ovviamente non pu non andare all attuale situazione di difficolt e disagio che si percepisce in Italia e non solo Si ha consapevolezza di un sistema che non funziona bene aggravato anche dalla percezione di avere sempre un nemico da cui difendersi con la conseguente delusione di non riuscire a cambiare nulla Tutto ci genera rancore diffidenza cattiveria fa ripiegare su se stessi Il Paese non sta ancora riuscendo a rispondere alla crisi con le sue energie migliori Non perseguiamo pi visioni di progresso ripiegando in prospettive a bassa intensit di futuro per i nostri giovani costretti a cercare addirittura fuori nazione un proprio percorso di affermazione Contestazioni e recriminazioni sono all ordine del giorno Tutto oggi messo in dubbio L antico Mediterraneo non pi culla di civilt e luogo delle nostre relazioni ma diventato limite linea di demarcazione con l altro La moderna Europa non pi ponte verso il mondo non riuscita a diventare il nostro nuovo riferimento geopolitico Questo stiamo vivendo in Italia e stanno vivendo molti altri stati europei Una sensazione di difficolt collettiva che spinge alla ricerca del capro espiatorio con una conflittualit latente in grado di erigere nuovi muri a volte anche invisibili ma non per questo meno alti e spessi E per questo che degenerano i processi di inclusione - una contraddittoria gestione dei fenomeni migratori - la difficolt sempre maggiore a fornire garanzie alle fasce deboli delegando questo compito quasi esclusivamente alle famiglie e al volontariato - la faticosa gestione della formazione scolastica - l incapacit di garantire sicurezza Purtroppo le soluzioni che vengono proposte in questa fase dalla politica nazionale non risolvono il problema o ci parlano di un mondo piatto dell uno vale uno o dell idea di nazione sovrana quale garanzia delle ingiustizie sociali Da questa situazione si esce invece solo se riusciamo ad intercettare e interpretare fino in fondo i bisogni reali della nostra comunit se riusciamo tutti insieme a tracciare una prospettiva di futuro percorribile e certa Ecco perch indifferibile l apertura nel Paese di un serio dibattito sulla nostra capacit di delineare nuovi traguardi non avendo timore della complessit dei problemi senza smarrirci per nel rancore e nelle paure Si realizzata negli ultimi anni una totale inversione di rotta l opera di mediazione e composizione della pluralit delle posizioni in campo stata sostituita dal metodo della polarizzazione Dobbiamo cambiare e in fretta il modo di agire non solo noi ma l Europa intera perch l Unione che abbiamo costruito concentrata solo su aspetti economici e finanziari e non su politiche sociali si sta sgretolando si stanno minando i rapporti tra i popoli facendo spegnere i sogni comuni che pure abbiamo coltivato Un tempo ragionavamo tutti insieme su come conquistare il cielo con un sano antagonismo per raggiungere sempre nuovi primati oggi discutiamo di come organizzare la difesa a terra registrando ogni giorno la lotta dei penultimi contro gli ultimi 50 anni fa il sogno ci consent di arrivare sulla luna a dimostrazione della capacit e del potere acquisiti dall umanit ma anche della piena consapevolezza che si aveva dei nostri limiti naturali Emblematica la lettura dei primi passi della Genesi da parte degli astronauti in quel lontano 1968 Un messaggio di augurio al mondo e alla sua capacit di innovarsi ma anche la consapevolezza pur in un momento cos alto del nostro essere piccoli davanti alla bellezza del creato La sfida quindi oggi quella di tornare ad essere protagonisti delle nostre vicende non abbandonare la capacit di pensiero evitare di immagazzinare nelle nostre menti solo quello che i mezzi di comunicazione di massa e l uso distorto dei social ci trasferiscono Ritorniamo protagonisti del nostro tempo dei nostri ideali delle nostre speranze dei nostri sogni condividendoli con gli altri a partire da chi ci pi vicino la famiglia gli amici la comunit reale e non solo con quelle realt immaginate virtuali con le quali ci illudiamo di riempire la nostra vita Per fare questo per bisogna sviluppare capacit critica bisogna far leva su alti valori cementati in una identit che trova il proprio vigore su esempi di vita virtuosi come quelli cui pu ispirarsi la nostra comunit Cos fecero gi nel lontano 1481 i pochi superstiti della strage i quali piuttosto che migrare in terre pi sicure e non devastate anzich allontanarsi per dimenticare l orrore vissuto preferirono restare per ricostruire su quell eroico e cristiano esempio citt e comunit Rimuovendo le macerie trovarono i corpi dei nostri Eroi fondamenta incrollabili su cui erigere la nuova Otranto Questa volta mura possenti ancora oggi davanti ai nostri occhi avvolsero in un forte abbraccio il cuore di quel luogo le due chiese quella bizantina di S Pietro e la Cattedrale normanna uniche superstiti della strage e della Otranto medievale suggellando in un unico sentimento forte e radicato l amore per questa Terra e per la propria Fede Ripartiamo anche noi da questo sentimento con quei riferimenti Noi lo possiamo fare perch abbiamo una storia abbiamo gli esempi dei nostri Eroi e Santi Martiri che ci hanno insegnato l importanza di restare uniti nei momenti di difficolt di sofferenza Questa nostra commemorazione che si tramanda nel tempo porge onore ai caduti in guerra e sul Colle nell estate del 1480 e serve a noi tutti per rinvigorire la memoria per aiutare le generazioni future a non dimenticare per aiutare i nostri giovani a comprendere che tutto ci pur raccontando di una storia lontana nel tempo parla ancora di valori assoluti sempre vivi E allora ancora una volta lasciamoci guidare dai nostri Santi e dai nostri Eroi Perch oggi pi di ieri c necessit di un pensiero lungo che superi un relativismo pervasivo che non ha forma perch ha smarrito quel nucleo di valori fondanti che caratterizzano e definiscono una comunit in cammino In un mondo globale e per ci stesso dispersivo ci si sente pi sicuri se ancorati alla propria identit Non roccaforte di difesa ma ricchezza da condividere ed incrementare col dialogo alla scoperta costante di un nuovo umanesimo fonte perenne di civilt A seguire il discorso commemorativo del Prof Giancarlo Vallone docente di Storia delle Istituzioni Politiche e Storico del Diritto nell Universit del Salento

A cura di

Questa pagina è gestita da

Ultimo aggiornamento: 14/08/2019, 13:24

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri