Il sindaco Bruni e la Commissione Provinciale Cultura riuniti a S. Nicola di Casole per decidere il futuro del sito
Si punta al recupero ed alla valorizzazione dell'area
Dettagli della notizia
Alle 12:30 di oggi, il sindaco di Otranto Francesco Bruni e gli esponenti della Commissione Provinciale Cultura, tra i quali il presidente Claudio Casciaro, Salvatore Negro, Aldo Tarantini e Vittorio Potì, si sono dati appuntamento a quel che resta di San Nicola di Casole, sulla provinciale Otranto-Porto Badisco.
L'intento dell'amministrazione otrantina è quello di, attraverso dei fondi regionali, acquisire l'area o averla in comodato d'uso per poterle donare il decoro che merita dopo secoli di degrado e di abbandono. Il sito in questione è privato, ragion per cui, nelle scorse settimane, il sindaco ha incontrato i proprietari e ha discusso con loro le condizioni di questa eventuale acquisizione.
"La visita di oggi", ha spiegato il sindaco Bruni, "è servita innanzitutto a prendere coscienza di quanto importante sia questo luogo. Questo appuntamento è stato preceduto da una serie di incontri che la Commissione Provinciale Cultura aveva già tenuto, insieme al presidente Pellegrino, e con la partecipazione attiva del Comune di Otranto".
Il presidente della Commissione, Claudio Casciaro, ha affermato: "La nostra presenza qui oggi significa questo: vedere di persona la situazione dei luoghi e poter immaginare effettivamente una valorizzazione di tali siti, con la volontà di integrare le esigenze del privato con quelle del pubblico. Posti come questo costituiscono un patrimonio non solo del Salento e noi che siamo gli amministratori del territorio, abbiamo il dovere di attrezzarci perché il degrado che ha interessato questo sito non vada oltre".
Ospite del giorno è stato il prof. Paul Arthur, docente di archeologia medievale dell'Università di Lecce. Egli ha brevemente narrato ai presenti la storia del monastero di Casole, fondato nel 1099, e ha parlato dell'importanza del sito nell'epoca medievale. "Qui arrivano ogni anno turisti da tutto il mondo", ha detto, "e forse è proprio l'italiano a conoscere meno Casole. Sicuramente si conosce meno di Casole di quanto si dovrebbe e ciò che conosciamo è solo la minima parte. Noi non abbiamo la cognizione di cosa voglia dire questo monastero che è stato soprattutto importante a livello politico, in quanto fu voluto per gestire tutti i piccoli monasteri legati alla Chiesa orientale nel Salento".
"La presenza del prof. Arthur oggi", ha dichiarato il sindaco Bruni, "è data dalla volontà di fare degli approfondimenti archeologici nell'area interessata e di andare a vedere quale recupero si può fare anche in termini architettonici".
La Commissione, con questa visita, ha potuto toccare con mano la realtà di Casole. In ciascuno dei presenti si è fatta strada la consapevolezza che bisogna fare qualcosa per salvare il salvabile. A tal proposito, l'amministrazione comunale sta già seguendo un percorso in stretta collaborazione con l'ICM, per recuperare, digitalizzandoli, i Codici casolani in circolazione in tutta Europa.
Documenti e link
Opzioni di stampa: