L'Amministrazione si oppone alla possibilità di scaricare le acque del depuratore consortile di Martano-Carpignano nei Laghi Alimini
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In un incontro tenutosi a Bari lunedì 16 ottobre, al quale ha preso parte anche il sindaco Bruni, l'Acquedotto Pugliese ha presentato un piano che prevede l'ipotesi di scaricare le acque del depuratore consortile di Martano-Carpignano nei Laghi Alimini. I sindaci dei Comuni interessati sono stati invitati a Bari per discutere tale possibilità. Non si tratta di un progetto definitivo, ma chi ha programmato tale intervento non conosce forse i dati del sistema lacustre che andrebbe a violare. La zona in questione, infatti, rappresenta "uno degli ambienti italiani con maggiore biodiversità", commenta il prof. Alberto Basset dell'Ateneo leccese.
Secondo il progetto stilato, gli scarichi fognari di Carpignano e Martano, dal canale che attraversa la città di Borgagne, dovrebbero poi confluire nei bacini. Una possibilità inaccettabile per il sindaco di Otranto, il quale si è opposto fortemente a tale eventualità.
L'Assessore all'Urbanistica, Tommaso Farenga, ha dichiarato: "Noi non abbiamo voluto, per salvaguardare i Laghi Alimini, che le acque del depuratore di Otranto, ancorché affinate, potessero avere i laghi come recapito finale. Per la stessa motivazione non può accettarsi che questo ecosistema possa rappresentare recapito finale di acque che potrebbero sconvolgere il già fragile equilibrio globale. Inoltre, per noi, i Laghi Alimini rappresentano un'opportunità di sviluppo, di turismo ecocompatibile che potrebbe avere grandi ricadute non solo sul territorio otrantino, ma per l'intero parco del Salento. Il parco, quindi, rappresenta l'obiettivo massimo nella certezza che grandi scelte ambientali possano pure coesistere e anzi sviluppare grandi ricadute con scelte di sviluppo turistico e agricolo. Il recapito finale, sia per Otranto che per i depuratori consortili di altri comuni, può essere facilmente individuato attraverso un tavolo di concertazione al quale siano invitati, nella fase di scelta, gli enti locali".
Il circolo otrantino di Legambiente si impegnerà a predisporre la documentazione necessaria nel caso in cui il progetto dovesse proseguire, affinché si possa bloccarlo in tempo.
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