La zona otrantina dell'Orte si è resa protagonista di furti di scogli secolari. Denuncia di Legambiente
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Dopo la pubblicazione della legge regionale n° 30 del 26 ottobre, il Parco Otranto-Leuca è una realtà a tutti gli effetti. Tuttavia, il provvedimento che tende a preservare le specie animali e vegetali presenti in tale area, non viene rispettato da tutti. Difatti, proprio in questi giorni, il Circolo Legambiente di Otranto ha denunciato un fatto alquanto sconcertante verificatosi nella zona dell'Orte, a sud di Otranto: ladri non identificati si sono resi protagonisti di furti di scogli secolari.
Ciò distrugge il patrimonio naturalistico del Parco protetto e riempie le tasche di chi ha compiuto tale scempio. I grandi massi vengono divelti con la scusa di lavori agricoli e poi non vengono ridepositati e spariscono da un giorno all'altro. Ma dove vanno a finire? Vanno ad abbellire i giardini di qualche riccone che desidera nella sua villa un angolo della nostra amata Puglia. Intorno a tale vicenda, come è già successo con gli ulivi secolari, c'è un redditizio commercio che frutta ai "ladri di pietre" dai 2.000 ai 5.000 euro a botta. La "refurtiva", a bordo di grandi tir, viene portata per lo più in Lombardia e in Veneto, ma non è certo inusuale vedere ulivi e scogli secolari anche nei giardini privati di qualche pugliese.
Giorgio Miggiano, presidente della Legambiente otrantina, si è detto allibito da tale scoperta fatta da alcuni soci del Circolo: "O si interviene, oppure del parco non resterà quasi nulla. La stessa Unione Europea vieta le arature profonde. Invieremo un dossier alle autorità competenti, non è possibile che una zona così bella debba subire un tale scempio".
Legambiente ha dichiarato guerra a chiunque deturpi il paesaggio del Parco appena istituito, denunciando anche un'altra serie di reati ambientali.
E' necessario che gli interventi per salvaguardare l'area in questione partano quanto prima possibile, e per tale ragione alcuni politici si stanno muovendo per evitare danni più gravi.
Intanto i "ladri di pietre e di ulivi" si facciano un esame di coscienza, altrimenti chi vorrà visitare il Salento, fra non molto, dovrà recarsi presso il giardino della villa di qualche milionario. No, grazie.
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